Recuperare energie

Hai bisogno di recuperare le energie? Ecco come l’ancoraggio può aiutarti velocemente.

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Recuperare le energie. Succede anche a te di sentirti particolarmente stanco, magari a causa dei ritmi frenetici a cui siamo sottoposti ogni giorno? Sono qui per dirti che noi stessi abbiamo la possibilità di porre rimedio al campanello di emergenza. Come? Attraverso l’ancoraggio, un processo studiato dalla PNL facile da applicare e capace di darti ottimi risultati in fretta.


Dicevamo, recuperare le energie. Quante volte sarebbe necessario in una sola giornata? Al ritorno dall’ufficio, ad esempio, per godersi pienamente una serata in famiglia. Oppure prima di una partita importante, o ancora, al termine di un allenamento duro.

Alle volte occorre recuperare le energie mentali e “positive”, ma spesso non sappiamo come.

Per descrivere come sia possibile farlo, voglio portarti con me in un piccolo viaggio.


Ad inizio settembre ho sperimentato tutta la bellezza del viaggiare da soli, l’assoluta libertà e la piena responsabilità di ogni singolo gesto. Devi cavartela da solo, sempre. E allo stesso tempo puoi scegliere liberamente di cogliere l’attimo.

In mezzo a un po’ di difficoltà alla partenza, qualche peripezia e molte coincidenze (che in realtà non esistono!) ho fatto esperienze incredibili, visto tramonti che non riuscirei a rappresentare a parole e mi sono emozionato come non mi era mai accaduto dentro al Guggheneim Museum di Bilbao.


Ognuna di queste esperienze si è collegata nella mia mente a uno stato d’animo. Perché è proprio così che funziona in parte la nostra memoria: non esiste metodo migliore per ricordare un qualsiasi dato che collegarlo a una emozione. La parte emotiva di noi ricorda bene tutto e questo è un dato genetico, a cui dobbiamo la nostra sopravvivenza come specie.

Prova a pensare cosa deve aver provato un uomo della preistoria a vedere una belva sbranare un amico. Terrore, raccapriccio. Quell’immagine si è sicuramente saldata nella sua testa e si è rapidamente connessa alla creatura “cattiva”, di cui avere paura.


Ci sono addirittura studi effettuati sui topi, che ho conosciuto grazie alla Dott.ssa Lucangeli (guardatevi lo splendido video effettuato durante il suo intervento a TEDX), che testimoniano come le paure possano essere trasmesse con i caratteri genetici per almeno due generazioni.

Si comprende come ogni topo stia generalmente lontano dagli uomini, è una cosa che ha radicata dentro di sè, riportata da madre in figlio.


Questa capacità di fissare nella propria mente una regola che associ a una esperienza uno stato d’animo viene chiamata nella PNL “ancoraggio”.  

È un qualcosa di automatico, che accade dentro ognuno di noi e che possiamo imparare ad utilizzare a nostro vantaggio, capovolgendo il “fuggire da…” (un pericolo) in “andare verso” (un obiettivo, uno stato d’animo felice).


Tutti i tuoi ricordi, positivi e negativi, sono costituiti da immagini (prima ancora che da linguaggio). Se pensi a qualcosa “vedi” immediatamente proiettata interiormente una immagine e pensi una cosa (le parole sono importanti). Ogni proiezione suscita in te una emozione ben precisa. 

Secondo la Pnl il nostro comportamento viene determinato dal nostro stato emotivo e la diretta conseguenza è che per vivere bene è necessario fare esperienze belle e accumularle in quella che io chiamo “power bank”.


Quando devo ricaricare le pile e recuperare le energie io accedo alla mia “power bank”. Ripensare alle emozioni felici già vissute nel passato può essere un ottimo modo di reagire nel presente, per ritrovare un atteggiamento entusiasta.

Specialmente in questo periodo dell’anno, fine settembre ed inizio autunno, è necessario adeguarsi ai cambiamenti, accoglierli e progettare con stimoli positivi il futuro. Nella vita privata come sul lavoro.


La power bank è una pietra angolare che può supportare molto bene lo sviluppo di nuove dinamiche aziendali. Che tu sia un “capo”, un “quadro dirigente” o un dipendente, come ti comporti con i tuoi colleghi?

Tralasciando quelli che sono i compiti che secondo me una impresa deve avere (tra cui occuparsi delle sinergie con i dipendenti e assicurarsi che condividano il fine della attività stessa), posso affermare che l’empatia gioca un ruolo fondamentale in ambiente lavorativo.

Il tuo lato emotivo quanto influisce sulla qualità dei lavori che svolgi?


Esatto, dopo le discussioni, oppure dopo le criticità (ad esempio quando uno dei nostri progetti viene bocciato) ci si sente male, scarichi, frustrati. Fare un bel respiro e sottolineare che l’obiettivo personale rimane invariato, focalizzarlo attraverso i propri ancoraggi interni può essere determinante.

E se sei un CEO il solo ascoltare di più te stesso, la tua dimensione interiore, e soprattutto gli altri, trasmettendo la positività della tua power bank potrebbe portarti a traguardi insperati.

Vuoi provarci?









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