Sbagliando si impara

Sbagliando si impara, lo dice la scienza. E allora ecco come superare la paura di sbagliare.

Tempo di lettura

Sbagliando si impara, te lo sarai detto mille volte, eppure tra insicurezza, ansia, stress e simili non è semplice riuscire a maturare questa convinzione. Prova a leggermi e insieme scopriremo come superare la paura di sbagliare.


Partiamo da un altro modo di dire: “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, che probabilmente è una delle basi del nostro senso di colpa atavico verso l’errore, derivante, sostengono alcuni studi di antropologia, dalla cultura cattolica che ci appartiene da lungo tempo. L’idea di base è che la popolazione anglosassone (di pensiero protestante) mostri una inclinazione differente verso l’errore, ammettendo il fallimento e considerandolo come nuovo punto di partenza.


Molte aziende negli Stati Uniti ricercano per rivestire ruoli importanti tra i propri quadri aziendali, manager che abbiano vissuto una esperienza di fallimento. Questo perché conoscono quanto possa essere preziosa una persona con i nervi saldi in una situazione di emergenza. E tale individuo è, guarda caso, colui che ha già vissuto questo difficile test.


Quindi, sbagliando si impara e si acquisiscono conoscenze. Parafrasando Fabrizio Moro: “Siamo fatti per sbagliare, e poi tornare indietro” e quindi a valutare cosa sia accaduto, per non ripetere gli errori. Ecco cosa viene detto “diabolicus”, la ripetizione di uno sbaglio.

E qui la scienza si divide. Esistono studi, come quello della Università Johns Hopkins, condotto da Reza Shadmehr, che dimostrano come il nostro cervello impari un compito motorio più velocemente in una seconda o terza occasione. Esatto, sbagliando (la prima volta) si impara.


Altre ricerche del 2009, svolte dal Massachusetts Institute of Technology dal neuroscienziato Earl Miller, portano (forse) a qualcosa di diverso. Studiando il comportamento delle scimmie risulterebbe evidente che quando queste rispondono correttamente al test sottoposto il cervello stimola sensazioni positive, rispondenti al “bene, hai fatto la cosa giusta”. I neuroni memorizzano l’informazione in maniera efficace e persistente. Dopo un errore, invece, non sembrerebbe essere presente alcun miglioramento.


Senza voler togliere niente agli scienziati potremmo forse pensare di essere in grado di imparare sia dalle conquiste che dalle cadute. Potremmo raffigurare gli esseri umani come “liberi di sbagliare, liberi di sognare, liberi a ricominciare”, per dirla con Vasco Rossi.

Soprattutto dovremmo pensarci come coraggiosi e capaci di uscire dalla propria zona di comfort. C’è una frase di Roberto Baggio che mi piace molto. Appena hai letto questo nome hai pensato sicuramente a una sua prodezza, magari a un gol memorabile, come quello fatto contro la Juventus mentre vestiva la maglia del Brescia. Oppure hai pensato ai mondiali di Usa ’94?


“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli” questa la sua magnifica e saggia risposta a quella traversa che condannò l’Italia degli azzurri al secondo gradino del podio.

Sbaglia solo chi osa, chi non replica costantemente le medesime azioni, chi comprende che il miglior successo consiste nel rialzarsi dopo ogni caduta. Che, tra l’altro, è la teoria del “Don Chisciotte” scritto a quattro mani da Erri De Luca e Gianmaria Testa.

Occorre imparare dai propri errori per farne dei punti di forza.


Non ne sei ancora convinto? E se ti dicessi che un libro che sta facendo scuola si chiama “L’arte di sbagliare”? È stato ideato dal premio Pulitzer Kathryn Schulz e mostra come attraverso l’errore si arrivi a successi inizialmente inaspettati.

Del resto lo champagne nasce da un errore (conosci la storia della Blanchette de Limoux?), come il Gorgonzola o Youtube stesso (che doveva essere in origine un social per far incontrare le persone, proprio come Tinder). 

Il fallimento oggi è considerato quasi di tendenza, come dimostra il “Museo del Fallimento”, che porta a giro per il mondo i peggiori prodotti “Epic fail” proposti da aziende come Coca Cola o Colgate. Questo perché dietro ad ognuno di essi si nasconde una storia da raccontare e da cui trarre spunto.

Proprio come nelle favole. Hai mai notato come ogni eroe commetta sempre un errore ad inizio o a metà racconto? Per essere vincenti dobbiamo sbagliare, c’è poco da fare.


Che poi è uno dei pilastri che sorreggono le teorie del coaching: per poter sviluppare appieno le proprie capacità è necessario analizzare le azioni che abbiamo ripetuto, quali fossero gli schemi mentali che le hanno guidate, qual è il punto in cui ci fermiamo come davanti a un cartello “stop” e perché questo accade. 

Ed è proprio qui che un coach ti può aiutare. Io personalmente, ad esempio, ho aiutato un mio cliente a salire sul palco e a suonare, senza averne paura. E posso esserti di aiuto nel superare la paura dell’errore, che sia nel tuo rapporto con i figli o sul tuo posto di lavoro.

Chiamami e cominciamo un percorso insieme, oppure, se non ti senti ancora pronto, leggi questi altri articoli che ti lascio qui sotto e conosciamoci meglio. 


Quanto è importante per ognuno di noi sognare? “realizzare i propri sogni” è un piccolo articolo in cui ti suggerisco i primi passi da compiere per cominciare un cammino verso la realizzazione dei tuoi progetti


Ogni giorno è una risorsa da sfruttare sul proprio cammino, ecco perché ti propongo come “investire su se stessi”. 


Ti parlo della “zona di comfort”, ovvero di come talvolta finiamo per imprigionarci da soli in una gabbia che ci sta stretta e di come liberarci significherebbe vivere pienamente la tua vita.


Buona lettura e a presto, scrivimi o chiamami quando preferisci!









Torna al Blog
Business Coaching PNL Crescita Personale

Contattami

Parlami di te o del tuo progetto, ti risponderò velocemente e inizieremo il percorso per raggiungere i tuoi obiettivi

Ho letto l'Informativa sulla Privacy ed autorizzo il trattamento dei dati personali    

La tua nuova opportunità è a solo pochi minuti da qui, inviami una mail e cominciamo subito