Andrà tutto bene

Sii positivo e andrà tutto bene. Basta questo per raggiungere gli obiettivi?

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Andrà tutto bene. Tutto è iniziato da dei post-it attaccati alle porte di alcune case di Milano. La frase era, in realtà: “Tutto andrà bene”, la medesima che poi è diventata un mantra, anche in sede istituzionale, per arrivare a raggiungere gli obiettivi. Quali? Rassicurare la popolazione italiana, tenerla al sicuro e difenderla da una minaccia inedita.

Lascio agli esperti di politica, medicina ed economia qualsiasi affermazione sull’operato del nostro governo, credo sia molto difficile giudicare, da esterni, chi ha dovuto tenere le redini di una situazione che avremmo definito quantomeno improbabile solo alcuni mesi fa.


Io mi concentro di più sulle parole. Andrà tutto bene è un adagio che racchiude un po’ anche tutta l’azione e i discorsi fatti dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, eppure spesso quello che provavo ascoltandolo, chiuso in casa, era paura. O disagio. Probabilmente una cosa voluta proprio con l’idea di spaventare, almeno in parte, gli italiani, con lo scopo di proteggerli. Tuttavia un conto è fare paura, l’altro è motivare delle persone ad essere coese, a fare fronte unico contro un nemico comune, in questo caso invisibile e temibile.


Mi sono chiesto: quanto potrà durare questa comunicazione? Rispondendomi: forse sarebbe più logico formulare degli obiettivi, definirli in maniera più precisa, raccontarli e invitare tutti a fare il massimo per raggiungere la meta.


Perché è esattamente così che funziona, formulare correttamente un obiettivo è un qualcosa al contempo di personale e di scientifico.

Mi spiego meglio, anche perché il mio obiettivo, in questo articolo, è quello di aiutarti a formulare bene i tuoi, in modo da riuscire a conquistarli con soddisfazione.


Parto con una domanda. Quante volte ti è capitato di formulare un obiettivo in negativo, attraverso una negazione? Ad esempio: “Non voglio più sgridare mio figlio!”, oppure “Non voglio più litigare con te!” o ancora “Non voglio più fumare”. Che è la stessa cosa di “Voglio smettere di fumare”. Perché dico così? Beh, è semplice, la seconda non contiene una negazione, ma quando la leggi il tuo cervello immagina l’atto del fumare, vede il fumo, sente l’odore del tabacco. In un certo senso devi passare da una sigaretta per dirti di farla finita e questo, ovviamente, non è corretto.


Gli obiettivi devono essere formulati in positivo. “Voglio essere più calmo con mio figlio”, “voglio respirare a pieni polmoni”, “voglio avere una relazione stabile con te, ricca di affetto”.

Devi parlare a te stesso di ciò che vuoi, e mai di ciò che desideri evitare. 


Secondo passo, la parte che mi piace di più. Quando ti dici: “Voglio fatturare di più” il tuo pensiero non è fatto solamente di parole, ma anche di immagini, profumi, sensazioni. Forse ti sorprenderò: gli obiettivi devono avere una connotazione sensoriale, poniti fin da adesso alcune domande, solo così saprai quando li avrai davvero raggiunti:

come ti sentirai raggiungendo i tuoi obiettivi?

quali odori percepirai?

che postura avrai quando avrai raggiunto questo preciso obiettivo?

come terrai le tue gambe e i tuoi piedi?

avverti per caso anche una musica, dei suoni?


Legare i tuoi traguardi a delle connotazioni sensoriali è prezioso perché ti permette di rievocarle e scatenare nella tua mente la motivazione giusta per portare a termine uno dei tanti passi che ti conducono un po’ più in là, verso la destinazione. Per raggiungere i tuoi obiettivi devi ancorarli a tutti i tuoi canali di accesso.


Proseguendo, ti ricordi la regola di Stephen Covey? Puoi rileggerla comodamente nell’articolo su questo blog. In sintesi questa “legge” sostiene che il 90% delle cose che accadono dipendono da te, mentre il 10% (tua figlia che urta una tazzina da caffè e la rovescia sulla tua camicia, ad esempio), non sono sotto il tuo controllo.

Ecco, i tuoi obiettivi devono essere sotto il tuo controllo, altrimenti come farai a raggiungerli?


Ultime indicazioni che voglio darti: generalmente gli obiettivi sono tutti a lungo termine. O almeno quelli che comportano un maggiore grado di soddisfazione lo sono. Questo implica che nel percorso, talvolta, si senta la stanchezza e si avverta la sensazione di lasciare perdere. Guardati indietro e vedi i passi già fatti. Ascolta una musica che ti riporta con i piedi per terra, esattamente dove devi e vuoi essere. Ripetiti l’obiettivo e se ti va accompagnalo con frasi come: “Sono capace di fare le cose bene”. Non esattamente “Andrà tutto bene”, perché ciò che hai davanti, da fare, se non lo farai tu non lo farà nessuno.


Infine, integra nella tua vita delle sane abitudini. Come dice il prof. Ongaro: “Esistono anche altri elementi che possono rafforzare le nostre capacità di raggiungere gli obiettivi. L’alimentazione per esempio sembra essere molto lontana da questi argomenti ma non lo è: stabilizzare la glicemia e il rilascio di insulina, evitando zuccheri e puntando sui cereali integrali, permette di fornire energia in modo regolare e costante al corpo e al cervello ci rende più capaci di avere comportamenti controllati ed efficaci.


Allo stesso modo abituarsi ad un allenamento fisico regolare non rafforza solo il corpo ma anche la mente e ci rende più capaci di affrontare le sfide oltre le quali si trovano i nostri obiettivi.”.

Segui queste indicazioni e vedrai che “Andrà tutto bene”.









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