La vita è fatta di scelte

In amore come sul lavoro, la vita è fatta di scelte…

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A volte è difficile fare la scelta giusta. E la vita è fatta di scelte, alcune apparentemente semplici ed elementari (cosa mangio a pranzo?), mentre altre sono sofferte, ci portano a riflettere, soppesare i pro ed i contro, fino ad essere quasi esausti.

L’interrogativo che ci poniamo in questi casi è: come fare la scelta giusta? Esiste un modo per prendere la decisione giusta?


La pura di sbagliare ci attanaglia e proprio per questo è necessario tenere bene a mente due considerazioni fondamentali, due rischi da evitare:

“Non scegliere”. Se decidi di lasciare le cose così come stanno hai già scelto di vivere la tua vita da comparsa, sopravvivi senza sfruttare la tua energia, i tuoi valori, le tue idee. Se le tue paure ti attanagliano considera sempre il fatto che rimandando le scelte saranno gli altri a pianificare una direzione ai tuoi prossimi anni. Vuoi realizzare i tuoi sogni e desideri, o andare avanti per inerzia? Abbandona le incertezze e SCEGLI. Anche in questo preciso istante.

“Effetto gregge”. Molte persone hanno l’abitudine di elargire consigli come noccioline. Chiedi consiglio solo a pochi amici o professionisti fidati, capaci di empatia di mettersi nei tuoi panni, perché altrimenti il rischio è quello di decidere in base alla pressione dei pareri ricevuti. L’ansia aumenta, perché oltre alla preoccupazione per il tuo futuro avrai anche un’altra domanda: “Cosa si aspettano da me?”. 


Non scegliere è una scelta!

Scegliere di seguire pedissequamente un consiglio è una scelta (deresponsabilizzante)!


Prendila come una ricetta da coach.


C’è un’altra considerazione che mi piace sottolinearti: ogni scelta rilevante andrebbe presa di mattina. Le scelte ci stressano, fatto che ci porta, sul far dell’imbrunire, a preferire gratificazioni immediate anziché riconoscimenti a lungo termine. Lo sostiene una ricerca effettuata da Kathleen D. Vohs ed altri ricercatori di più università statunitensi (Texas, Minnesota, San Diego, Florida): scegliere ci stressa (intendendo come scelta quell’occasione in cui valutiamo le alternative). Studiando il processo decisionale è emerso che fare scelte può portare ad affaticamento, accompagnato da tendenza a procrastinare, minore qualità di salute fisica e da una quantità inaudita di calcoli aritmetici che dovrebbero rassicurarci sul da farsi.


Quindi come fare la scelta giusta senza rimandare o affaticarsi troppo?

La risposta a questa frase è in un altro quesito elementare: Cosa mi fa bene? Cosa mi fa male?

Può sembrare una modalità di porsi leggermente egoista o egocentrico, ma è assolutamente vero che riusciamo a compiere scelte più efficaci nel momento in cui percepiamo i bivi in termini di benessere personale. Seguire gli altri è comodo, ti permette di restare all’interno della zona di comfort (è sbagliato? certo! Se vuoi ti ricordo il perché in un articolo apposito), ma al tempo stesso ti rende vulnerabile e meno efficace.


Prendiamo questa estate, le vacanze del 2020, le più inedite che abbiamo vissuto e progettato dal secondo dopoguerra ad oggi. In molti, dati alla mano, hanno preferito prenotare delle case al posto degli hotel, quindi spazi privati e il minor contatto possibile con eventuali folle. Questo ha comportato pulizie, spese alimentari, ore impiegate a cucinare, sparecchiare e altro. Io spesso viaggio così per mia preferenza personale, ma chi era abituato ai servizi dell’albergo, come si è trovato? Si sarà riposato? Tu sei riuscito a rigenerarti?


Questo è esattamente un esempio di scelta orientata da criteri generici e non personali, che ci fa anche spaziare nell’opzione “boh” che è quella che preferisco. Mi riferisco al fatto che in un numero alto hanno scelto di rimanere in Italia, privilegiando la campagna ed evitando accuratamente le città d’arte. Risultato? Molti centri storici sono vuoti e non sovraffollati, il pensiero del “pericolo” di trovarsi in mezzo a fiumi di persone ha prodotto l’esatto opposto. E se ci fossimo soffermati a considerare un’opzione in più oltre a “mare, montagna o campagna”?


La vita è fatta di scelte e non devi più ragionare in termini di come fare la scelta giusta, ma di chi vuoi essere domani. Prova a pensare le tue decisioni tra 10 secondi, tra 10 mesi e tra 10 anni, cosa succede? Starai bene o male, ti faranno bene o male, le ricorderai tra 10 mesi? E tra 10 anni? Cosa accade in questo lasso temporale agli altri?

Ho preso in prestito una regola creata da Suzy Welch, editrice della Harvard Business Review, che semplicemente si interroga sulle conseguenze vicine e lontane di ogni scelta. 


Ho anche un altro metodo per imprimere una maggiore convinzione alle tue scelte: pensa tutto al contrario, perché cambiare punto di vista aiuta a formulare delle ipotesi meno prevedibili, ma ugualmente veritiere e sorprendenti. Farlo è molto semplice ed è un’idea che ho messo a punto per ogni decisione importante (segui il link per approfondire).


Se sei arrivato fino qua hai imparato domande importanti da porti e una metodologia con fondamenti scientifici per scegliere con raziocinio e progettare la tua felicità (al mattino, mi raccomando!). E se questa volta hai sbagliato a programmare le ferie, ora hai un iter nuovo per progettarle come davvero rigeneranti. 

E adesso, prima della chiusura dell’articolo, ordino una birra media, ne prendi una anche tu? 

Con questo caldo esistono scelte davvero facili ;)









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