Dove nasce l’arcobaleno?

Dove nasce l’arcobaleno? Qual è il suo significato e perché dovresti tenerlo a mente come simbolo della tua vita.

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Capita molto spesso di affacciarsi sul mondo, dal vetro della finestra di casa, o dal finestrino della macchina, e vederlo.

Dove nasce l’arcobaleno? Ce lo siamo chiesti tutti, provando quella forte sensazione di emozione alla pancia che è quasi un avere le farfalle nello stomaco. E anche da grandi ci farebbe piacere scoprire il punto esatto in cui un arcobaleno comincia. Prima però voglio parlarti cosa sia un arcobaleno, del suo significato, perché è da sempre un simbolo unico e positivo.


Cos’è un arcobaleno?

Non sono uno scienziato e proverò qui a ridurre al minimo le nozioni tecniche, che sono, però, essenziali se non vogliamo credere alla leggenda della pentola d’oro nascosta chissà dove da un qualche Leprecano.


Innanzitutto, è bene sottolinearlo: non esiste arcobaleno senza pioggia. Infatti la parola “arcobaleno” deriva dal latino “arcus pluvius”, che significa proprio "arco piovoso". Questo dimostra che anche i nostri antenati ne avevano compreso l'origine fisica.

Assistiamo alla splendida comparsa di un arcobaleno quando la luce del sole attraversa le gocce d'acqua rimaste in sospensione durante un temporale (oppure l’acqua nebulizzata da una cascata o le goccioline che formano la nebbia). Ogni piccola goccia si rende protagonista di questo fenomeno agendo da piccolo prisma e scomponendo la luce bianca solare in un ventaglio di colori differenti, che vanno dal violetto al rosso.


Ecco, quindi, il perché lo percepiamo come colorato. E se ti stai chiedendo come mai è fatto esattamente ad “arco” sarò sincero: non lo sapevo nemmeno io prima di leggere e risponderti qui.

Cito non testualmente L’almanacco della scienza del CNR: “La forma dell'arcobaleno è curva (…) perché soltanto da quell'arco che vediamo 'illuminarsi' le gocce indirizzano i raggi riflessi verso il nostro punto d'osservazione col giusto angolo. La porzione di cerchio che si colora agli occhi dipende da tre fattori: la nostra posizione (se siamo al suolo, potremo vedere al massimo metà cerchio); l'altezza del sole sull'orizzonte (più è basso, più grande può essere l'arcobaleno); infine, la grandezza della 'nube' di gocce presenti in aria: se è irregolare l'arco appare e scompare qua e là, a volte con interruzioni bizzarre”.


L’arcobaleno ci emoziona in maniera quasi irrazionale, ma può esistere esclusivamente dopo la pioggia e soprattutto: lo vediamo integro o meno a seconda del punto di vista che scegliamo. Non è del tutto così, ma è già un buon compromesso tra un coach, io, e la fisica.


Andando avanti: cosa rappresenta l’arcobaleno?

Nella mitologia nordica rappresenta un ponte di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti, collegamento tra cielo e terra. Per i Greci era Iris, messaggera degli dei, mentre in epoca più recente è divenuto simbolo dell’universo gay e Lgbt, bandiera della pace e non solo. Una curiosità: il primo arcobaleno LGBT fu progettato nel 1978 da Gilbert Baker per un Gay Pride a San Francisco come ribellione al “triangolo rosa” che i nazisti avevano affibbiato agli omosessuali. Una sorta di rivoluzione piena di colori e complessa, come tutti gli esseri umani.

Nel 1961 troviamo l’esordio di questa bandiera come simbolo della pace, nella marcia tra Assisi e Perugia.


E forse avrai anche sentito parlare dei “bambini arcobaleno”. Non hanno alcun superpotere, sono i figli che nascono successivamente a un aborto o a una morte prematura, a simboleggiare il ritorno della serenità in una famiglia.


Dove nasce l’arcobaleno?

Ritorniamo all’inizio. E vorrei che questa domanda diventasse metaforica e personale: come e dove nasce il tuo arcobaleno?

Ci sono periodi in cui tendiamo a lamentarci delle nostre giornate, senza considerare quante occasioni stiamo perdendo. Se qualcosa non sta andando come vorremmo la colpa potrebbe non essere nostra, ma siamo certamente partecipi della causa se non facciamo niente per cambiare.

Ebbene noi esseri umani siamo capaci di “farci piovere dentro” senza sosta. Alle volte sono gli amici, l’amore, o anche solo un concerto rock a portarci l’arcobaleno. Talvolta è indispensabile far smettere di piovere, con tutto il coraggio e la determinazione possibili.

È necessario passare dalla pioggia per vedere l’arcobaleno.

E non solo. Abbiamo appena imparato che ne godremo in parte o del tutto solo grazie al nostro punto di osservazione. Ti ricordi quando parlavamo della possibilità di allenare la nostra attenzione?


Prova a riflettere: cosa ti fa stare bene? Puoi farlo accadere quando vuoi?

Ti è utile a scacciare la pioggia nei momenti più difficili?

E inoltre: da quale posizione stai guardando la tua vita?

Da oggi voglio che tu sia capace di far nascere un arcobaleno. È possibile, adesso lo sai.


Una ultima curiosità, per te che sei arrivato a leggere fino a qui. I colori dell’arcobaleno sono, in ordine: Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Violetto e Indaco. Quest’ultimo è considerato non come un colore a se stante, ma come il “collante” in grado di tenere assieme tutti gli altri. Contali, sono sette. Come le note. Adesso sei pronto a scrivere la tua musica.










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