Mi sento inutile

Se ti stai dicendo: Mi sento inutile, devi cambiare unità di misura.

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Mi sento inutile. Mi sento inadeguato. Ti sarà capitato probabilmente di dirtelo. A volte solamente una mattina, magari guardando fuori una mattinata piovosa, altre per periodi lunghi e difficili, in cui manca la soddisfazione personale, il desiderio di pianificare, progettare e compiere azioni.

Accade che manchi la motivazione, o, ancora più difficile, di lottare contro una motivazione negativa: “Non valgo nulla”.


Dietro a una frase simile si nasconde sempre una fatica mostruosa anche solo nella sopravvivenza. E nell’epoca dei social e della spettacolarizzazione della propria vita come vetrina, alcuni nascondono la poca importanza data alla quotidianità con racconti inventati e storie capaci di mostrare una realtà differente da quella vissuta.


Mi sento inutile e sola. Mi sento incapace. Vuota. Vuoto. Soli e tristi. 

Sicuramente gli ultimi due anni non hanno aiutato la crescita di nuove relazioni e spesso hanno soffocato i rapporti interpersonali, creando difficoltà a percepire l’altro, una diminuzione dell’empatia complessiva e, straordinariamente, una nuova routine più casalinga, meno aperta.


Tuttavia si tratta di un punto di vista. O meglio, di una unità di misura. Guarda attentamente la tua esistenza: sei sicuro di non stare misurando la tua vita con unità sbagliate? Non si può misurare l’acqua con un metro. O la forza con una bilancia. Devi valutare tutto ciò che fai, contestualizzandolo storicamente, guardandoti intorno e valorizzando tutto ciò che hai realmente portato a termine.


Se i parametri rimangono troppo alti, è impossibile avere un’idea corretta dei propri traguardi raggiunti. Se il parametro è Elon Musk diventa irragionevole sentirsi imprenditore. Se il benchmark è Federica Pellegrini, è inutile anche solo prepararsi per andare in piscina.

Attenzione, tutti noi siamo straordinari, ognuno di noi ha qualità e caratteristiche specifiche che lo differenziano dal resto dell’umanità. Sono i superpoteri. Se ti va scopri come ottenere i tuoi.


Adesso voglio dirti come trasformare le tue vecchie idee di inutilità in nuovi spunti motivazionali a fare di più, meglio, a guardare avanti. Siamo nel periodo migliore dell’anno per farlo.


Comincia dalla fine della tua giornata. Come ti senti?

Come misuri la tua efficacia durante la giornata?

Come ti sei svegliato e come hai dormito? 


Già questo determina lo stato di gravità in cui operi. Pensati come una mongolfiera. Per volare devi poter lasciare a terra la zavorra, c’è un peso maggiore o minore nel fare le solite cose.

Ogni singola azione la puoi fare arrabbiato, teso, nervoso, o con il sorriso.

Voglio svelarti un piccolo segreto. Se la risposta alle domande precedenti è stata: “Oggi non ho fatto quello che dovevo” probabilmente hai valutato male le tue priorità. Devi cominciare a considerare tutti gli imprevisti che hai dovuto affrontare nel corso delle ventiquattro ore, l’ambiente in cui hai operato e molto altro.

Potrebbe esserti utile imparare a gestire il tempo.


Come ti misuri implica come ti giudichi. Cattivo, ignorante, inutile, inefficace, inadeguato, sono termini e giudizi che non aiutano e che derivano esclusivamente dall’esterno.

Pensa a te stesso e prendi come termine di paragone i tuoi obiettivi, non quelli imposti da ciò che c’è fuori.

Ricordati: la tua vita è unica e irripetibile.









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