Migliorare le relazioni interpersonali

Come migliorare le relazioni interpersonali? Il coaching relazionale può aiutarti, ma comincia da questi suggerimenti!

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Chi non desidera migliorare le relazioni interpersonali (di coppia, sul lavoro, con i figli)? L’uomo è per natura un essere socievole, un animale politico (politikòn zôon), come sosteneva Aristotele nella sua opera “La Politica”, ma se è vero che siamo portati a vivere in comunità, in gruppi e a cercare l’altro, è altrettanto comune il pensiero che le relazioni interpersonali siano molto difficili.

Quante volte hai la paura di essere frainteso o di non essere ascoltato? 

Il coaching relazionale (o relationship coaching), che è parte di una disciplina più ampia, ovvero il life coaching, mira proprio a questo, a far superare le difficoltà per portare a relazioni significative e gratificanti.


Mai come oggi le relazioni sono importanti, potremo addirittura dire che sono la chiave del successo personale e lavorativo. Pensa, ad esempio, a LinkedIn (a proposito, mi segui su LinkedIn?). Come tutti gli altri social network si basa sulla costruzione di reti (in questo caso professionali) e di ponti tra persone. 

Se pensi che la qualità della vita dipenda in larga misura dalla bontà delle relazioni che coltivi sei certamente sulla giusta strada.


Come in altre occasioni voglio partire da un concetto fondamentale: ognuno di noi è diverso e per questo stabilire una connessione con gli altri significa provare, attraverso la propria empatia, ad allinearsi al mondo interiore del prossimo.


Cos’è l’empatia, a cosa serve? Perché svilupparla e perché è importante metterla in pratica?

Empatia è una parola che deriva dal greco “en-pathos”, “sentire dentro”, e rappresenta l’abilità di riuscire a mettersi per davvero nei panni dell’altro, comprendendone non solo lo sguardo sul contesto, ma anche i sentimenti. 

Si tratta, quindi, di una importantissima competenza, necessaria per entrare in relazione con l’altro, una abitudine da allenare in coro con tutta l’intelligenza emotiva.


Tuttavia non è questo l’aspetto che manca ad alcune relazioni interpersonali, come quelle tra padre, madre e figlio e talvolta anche quelle vissute da una coppia.

Può essere necessario e proficuo l’intervento di un coach esperto in coaching relazionale nel rapporto tra mamma, babbo (o papà) e figli, perché risulta rilevante un punto di vista esterno, non emotivamente coinvolto. 


Accade spesso, per dirne una, di fare errori a fin di bene, presupposto che impedisce di vedere quello stesso errore. Il genitore vive una sorta di paradosso, in cui, per quanto colmo di amore, si trova a dover essere anche il “cane da guardia” del proprio figlio, brontolando, redarguendo, imponendo regole e vedendo anche minata la propria autorità.

È normalissimo che i bambini trasgrediscano le regole, devono fare “palestra” e comprendere il limite. Fin dove posso arrivare? si chiedono. Il problema nasce dal fatto che la comprensione dei propri limiti avviene dopo una esperienza ripetuta in numerose occasioni… 


Tra i compiti più complessi che hanno i genitori e che contribuisce a creare relazioni interpersonali solide, vi è quello di insegnare a gestire la frustrazione. Può essere difficile, perché non sempre le reazioni del bambino sono quelle attese e per questo un aiuto potrebbe essere efficace nel rintracciare una espressione di amore educativa.




Come può intervenire il coaching relazionale tra moglie e marito?

Differente è il cosmo delle coppie, dove purtroppo non è tutto rose e fiori e insieme a molti ostacoli sorpassati (e quindi esperienze fortificanti) si corre il rischio di trascinarsi dietro anche ferite emotive e fratture.

Queste possono realmente mettere in discussione la stima e la fiducia reciproche ed è proprio quando si ricerca un rapporto migliore e più appagante che un coach relazionale potrebbe favorire un equilibrio accettato e positivo per tutt’e due i componenti di base di una famiglia.


Voglio svelarti un piccolo segreto, però. Lo sapevi che quando frequentiamo qualcuno che ci piace e con cui trascorriamo piacevolmente il tempo, si attivano dei processi neurologici legati alla ricompensa e al piacere? È quello che ci dice una ricerca del 2018, che va oltre: il fatto che questi meccanismi si attivino in noi rende più facile l’attivarsi della stessa esperienza nell’altra persona. Più provi piacere nello stare assieme a tuo marito o a tua moglie e più questa emozione sarà condivisa. 

Ed è anche per questo che mi è accaduto una volta di trovarmi con due clienti che sembravano vicini alla rottura, per poi capire che ciò che volevano era solamente stare accanto, loro due, ritrovarsi.


Per cui: ascoltiamo e cerchiamo di avvicinarci alle altre persone con empatia. Abbandoniamo le incertezze che ci accompagnano e affrontiamo le relazioni interpersonali con un sorriso. Se non riesci a gestire una situazione che ti scatena emozioni di rabbia o sconforto particolarmente forti non affrontare una discussione subito, prova a riflettere e scrivere le tue sensazioni.

Infine, cura i dettagli, cerca di esprimere i piccoli particolari positivi che pensi su di una persona nel momento in cui si formano. Apprezziamo e dispensiamo i complimenti sinceri e questo favorirà enormemente le nostre relazioni.

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